L’estate ancora alta, gli ultimi colpi di mercato con un nazionale austriaco, un giovane bosniaco e due talenti italiani di belle speranze ad arricchire una squadra che gioca assieme da anni. Un’aria del tutto nuova per una società giovane che muoveva i suoi primi passi su un palcoscenico mai calcato prima, come quello della Serie A.
E poi le riunioni, la presentazione dei calendari in mezzo ad alcuni pezzi della storia della pallavolo italiana.
I primi allenamenti faticosi tra palazzetto e sabbia, in mezzo allo scetticismo generale per quella squadra di “nani” che non avrebbe fatto molta strada in campionato.
L’adrenalina per la prima trasferta, lontano, molto lontano, a Reggio Emilia, determinati a non sfigurare. E, infatti, la BCC Leverano non sfigura: rischia di vincere il primo set, sperimenta i primi video check sulla propria pelle, cade, si rialza, combatte.
E la settimana dopo, la prima gara dell’anno in casa, una nuova casa lontano da Leverano, a Taviano, dove poter disputare le gare della Serie A2. Contro Livorno arriva la prima storica vittoria con un netto 3-0. Vecchi e nuovi cominciano a conoscersi, ad amalgamarsi, sotto lo sguardo vigile di coach Zecca e dei tifosi che raggiungono a decine la nuova mèta.
La domenica successiva, quello che sembra un fuoco di paglia assume i contorni di una bella realtà: a Macerata i gialloblù vanno in vantaggio di due set, prima di farsi rimontare dai padroni di casa.
L’inesperienza gioca brutti scherzi, ma arriva il primo punto in trasferta.
Poi la gara interna con Mondovì, combattuta nei limiti del possibile, contro la formazione che poi avrebbe vinto il girone.
La sfida al Brescia di Alberto Cisolla, messa severamente in difficoltà in terra lombarda ed una convinzione che andava crescendo di partita in partita.
Contro la Golden Plast Potenza Picena la partita dell’equilibrio sovrano, con tutti e quattro i set finiti ai vantaggi. Quindi la sconfitta a Lamezia e quella al tie-break con Santa Croce, poi due altre cadute con Lagonegro e Spoleto. Sembra l’inizio della crisi. Invece, è il segno della rinascita. Nel momento decisivo, quello degli scontri diretti, Orefice e compagni tirano fuori gli artigli. E fanno male. Prima a Roma in casa, poi a Tricase contro i cugini dell’Aurispa Alessano, nel match del boxinx day di Santo Stefano. Mentre la gente è a tavola a festeggiare l’aria lunga del Natale, i gialloblù mettono mattoni pesanti per scacciare la paura della retrocessione diretta. Una lunga pausa invernale interrotta da una nuova vittoria contro la Menghi Shoes Macerata e il tris diventa poker nella bellissima partita contro la Centrale del Latte Sferc Brescia, allora capolista del girone. Una sfida epica, Davide contro Golia in chiave pallavolistica. E ancora una volta Davide sorprende il gigante Golia e lo batte. In mezzo l’infausta trasferta a Mondovì. E ancora su e giù per lo Stivale per il girone di ritorno. Un’altra vittoria splendida contro Spoleto, poi quella sulla Conad Lamezia, quindi la vittoria in trasferta contro la Roma Volley di Michal Lasko. Alla fine del campionato saranno otto vittorie, otto successi frutto dell’impegno di società, staff tecnico e giocatori per sovvertire ogni pronostico. Per dimostrare che nello sport dedizione, passione, amore e impegno possono fare la differenza, anche quando i centimetri e l’esperienza mancano. Per dimostrare che questa squadra poteva fare bene in A2. E lo ha dimostrato. Perciò, salutiamo a testa alta, dopo le due gare degli ottavi di finale dei play off contro la Videx Grottazzolina. Lo facciamo con la consapevolezza di essere andati ancora una volta oltre ogni limite. Per l’amore sconfinato per questo sport con l’augurio che il nostro sia solo un Arrivederci.